Il grande divario: Come lo scontro fra due diversi livelli di coscienza sta cambiando il mondo

Il grande divario: Come lo scontro fra due diversi livelli di coscienza sta cambiando il mondo

Ken Wilber e i suoi studenti sono impegnati da tempo ad analizzare le cause profonde alla base della crisi economica e sociale che ha investito l’intero pianeta. La ricchezza si concentra nelle mani di un numero sempre più ridotto di persone, fasce sempre più ampie della popolazione sono ridotte in condizioni di povertà, il tasso di disoccupazione, specialmente fra i giovani, ha raggiunto un livello intollerabile, la prepotente avanzata del populismo ha causato l’arrivo di Trump alla Casa Bianca, l’uscita dell’Inghilterra dall’Unione Europea e la vittoria alle ultime elezioni dei Cinque Stelle e della Destra di Salvini. È evidente che il vecchio ordine è crollato e non si intravede ancora quale forma potrà prendere il nuovo. Attraversiamo una turbolenta fase di transizione, che non può essere governata se non si comprendono le forze in gioco e il modo in cui operano per indirizzarne l’esito.

Il breve saggio di Rob Smith che qui presentiamo è basato su quello che Ken Wilber chiama approccio integrale. Questo approccio parte dal presupposto che la coscienza umana è in continua evoluzione. Il processo evolutivo, cominciato con la comparsa dell’uomo sulla Terra, è andato avanti nel corso della storia dell’umanità e ancora continua ai nostri giorni. Questo percorso di crescita segue tappe ben precise a cui corrispondono specifici livelli di coscienza, ciascuno dei quali trascende ed include quello precedente, diventando così più ampio ed inclusivo. Vi è un accordo quasi generale fra gli psicologi dello sviluppo su quali siano queste tappe evolutive che, spesso, vengono per comodità indicate con un colore e che possono essere brevemente riassunte nel modo seguente:

Primo livello: infrarosso o arcaico

È il livello di coscienza più antico, quello da cui l’umanità è partita quando è comparsa sul pianeta. In questo primo stadio della sua evoluzione, l’uomo è a mala pena cosciente di se stesso. La sua coscienza è dominata dagli istinti primordiali ed è focalizzata sulla loro soddisfazione. Al centro della coscienza vi è il bisogno essenziale di sopravvivere in un ambiente il più delle volte ostile.

Secondo livello: magenta o magico-tribale

Storicamente, questo stadio ebbe origine all’incirca 200.000 anni fa, quando comparve la prima modalità pienamente umana di vivere. L’uomo viveva in piccole tribù, spesso all’interno di caverne. La sua coscienza era dominata dal pensiero magico, di cui rimangono tracce nelle storie miracolose della Bibbia (la spartizione delle acque da parte di Mosè). L’uomo primitivo pensava di possedere poteri magici e di poter influenzare magicamente la realtà (come nella danza della pioggia).

Terzo livello: rosso o magico-mitico

In questo stadio, ancora totalmente egocentrico, cominciando a prendere coscienza della precarietà della sua esistenza, l’uomo sente il bisogno di proteggere se stesso e pensa di poterlo fare attraverso la forza e il potere. Tutto è consentito, se il fine è quello di acquisire potere e garantire la propria sicurezza. Ancora oggi, i regimi dittatoriali si trovano a questo livello Residui di questo stadio si notano anche nella corruzione dei sistemi politici e nella criminalità organizzata.

Questi primi tre stadi vengono nel loro insieme definiti “narcisistici” o “egocentrici”.

Quarto livello: ambra o mitico-tradizionale

In questo quarto stadio, chiamato anche “conformista” o “etnocentrico”, la coscienza umana cessa di essere esclusivamente egocentrica e comincia a riconoscere l’esistenza degli altri come entità separate. L’individuo non è più centrato solo su se stesso, ma riconosce l’importanza di appartenere a un gruppo (identità etnocentrica). Si passa dall’“io” al “noi”. Questa fase è caratterizzata dal conformismo: per l’individuo è vitalmente importante conformarsi alle aspettative e alle regole del gruppo a cui appartiene, pena l’esclusione, che può equivalere alla morte.

La coscienza è caratterizzata da un pensiero di tipo fondamentalista. Le regole del gruppo semplicemente non possono essere messe in questione. Le religioni fondamentaliste hanno le loro radici in questa fase.

Quinto livello: arancione o razionale-moderno

Questa fase è emersa in Occidente con l’Illuminismo, quando la fiducia nella regione ha cominciato a manifestarsi con tutta la sua forza. L’identità dell’individuo non è più centrata esclusivamente sull’“io” (i primi tre stadi) o sul “noi” (il quarto stadio), ma sul “tutti noi” – cessa di essere etnocentrica per diventare mondo-centrica. Credendo nella sua ragione, l’uomo comincia a credere in se stesso: dal conformismo e dal collettivismo si passa all’individualismo, dal nazionalismo alla globalizzazione. Il pensiero scientifico si afferma e la scienza fa immensi progressi. In economia si afferma il capitalismo.

Sesto livello: verde o pluralistico-postmoderno

Questo livello è emerso negli anni sessanta, quando nacquero e si espansero movimenti che contestavano radicalmente il sistema sociale basato sull’economia capitalistica: il movimento per i diritti umani, la contestazione studentesca, il movimento ambientalista, il femminismo, ecc. In altre parole, nacque il “postmodernismo”, con il suo relativismo che negava l’esistenza di valori e verità universali e proponeva una visione pluralista in cui vi era posto non solo per una, ma per tante verità, tutte ugualmente accettabili. La tesi secondo cui la verità è culturalmente determinata e nessuna cultura può essere giudicata superiore ad un’altra è alla base della visione egalitaria che caratterizza questo livello di coscienza.

Settimo livello: turchese o integrale

Nonostante il sesto livello sia emerso solo recentemente nella coscienza umana, un nuovo e più evoluto livello di coscienza sta già facendo la sua comparsa, anche se al momento in un numero molto ridotto di individui. Ciascuno degli stadi precedenti, incluso il verde-pluralistico, non riconosce la validità degli altri. Chi si trova al quarto livello e crede nei miti ha una naturale diffidenza verso le credenze magiche del livello precedente. Similmente, chi si trova al quinto livello e crede nel valore della ragione e della scienza diffida dell’assolutismo e del conformismo che caratterizzano il livello ambra.

Il settimo livello è il primo che riconosce l’importanza e la validità di tutti gli altri, che sono visti come stadi di un processo di crescita, nessuno dei quali può essere aggirato o saltato. Ogni stadio ha la sua ragione d’essere perché senza di esso il successivo non potrebbe emergere e il processo di crescita della coscienza si arresterebbe. Questo stadio è più evoluto (ma non migliore) degli altri perché, riconoscendo che ogni fase non si contrappone alla precedente, ma la trascende e la include, è più ampio e armonioso. A questo livello di coscienza, il sospetto fa posto all’apertura verso gli altri, la paura si trasforma in senso di sicurezza, l’esclusione diventa inclusività, il biasimo diventa apprezzamento, l’illusione della separazione si dissolve, facendo posto alla consapevolezza del profondo legame che unisce tutti gli uomini.

Il punto di vista integrale sostiene che i grandi conflitti dell’umanità non possono essere sanati se non si riconosce che le loro radici affondano nello scontro fra diversi livelli di coscienza, ciascuno dei quali ritiene di essere l’unico ad avere il diritto di esistere. Si tratta di una lotta per la sopravvivenza, ma non a livello fisico. Ciò che disperatamente vogliamo che sopravviva è la nostra identità e siamo disposti a usare qualsiasi mezzo per difenderla, quando sentiamo che viene attaccata. Il punto è che fin quando ci ostineremo a difendere un’identità bloccata ad un certo livello di sviluppo, invece di permetterle di svilupparsi e di espandersi, rimarremo intrappolati in noi stessi, continueremo a biasimare gli altri per la nostra infelicità, rifiutando di assumerci le nostre responsabilità e di prendere la nostra vita nelle nostre mani. Solo se superiamo questa tendenza al biasimo, che è necessariamente fonte di ulteriori dissidi e conflitti, il processo di crescita della nostra coscienza e di quella della società in cui viviamo può riprendere.